Lo dice il rapporto 2009 di Avvocato di strada.
ROMA – Chi finisce in strada a causa delle difficoltà economiche rappresenta ormai una condizione non più rara. Chi perde il lavoro, chi non riesce ad arrivare alla fine del mese e non può neppure a pagare le bollette. Una realtà preoccupante, fotografata dall’associazione Avvocato di Strada Onlus che assiste gratuitamente i senza tetto alle prese con problemi legali.
Ad Ancona il servizio è attivo dal 2006, guidato dall’avvocato Daniele Valeri, e fa parte dell’associazione servizio di strada Onlus che si occupa del recupero dei poveri della città. L’ultimo rapporto dell’associazione dei principi del Foro in difesa di chi finisce per strada, parla di un raddoppiamento nei casi di licenziamenti e sfratti. Dati che arrivano direttamente dagli sportelli di assistenza sparsi su tutto lo Stivale, che evidenziano come nel 2009, rispetto all’anno precedente c’è stato un notevole aumento delle pratiche aperte in tutta Italia e una crescita di specifiche problematiche dovute a fattori differenti. “Abbiamo sempre più casi di persone italiane – fa notare il presidente dell’Associazione Antonio Mumolo – che perdono il lavoro, non riescono a pagare le bollette e finiscono in strada: questo è un dramma per tutti, ma ancora maggiore per chi ha figli, e vede andare in pezzi la propria famiglia”. “Dal nostro punto di osservazione – prosegue l’avvocato Mumolo – vediamo che la nuova norma relativa al reato di clandestinità produce effetti inumani come l’impossibilità di sposarsi o di registrare all’anagrafe i propri figli ed induce gli stranieri irregolari a non recarsi negli uffici pubblici nemmeno per curarsi o denunciare reati contro la propria persona”.
La crisi colpisce gli italiani. Lo dicono i dati del rapporto 2009 di Avvocato di strada, l’associazione che presta assistenza legale gratuita a senza casa e persone in difficoltà. Aumentano gli sfratti, cresce il numero degli italiani che perdono casa e lavoro, e raddoppiano anche i casi di fogli di via ed espulsioni per gli stranieri. Il dato più significativo è l’aumento dei casi di persone italiane che hanno perso il lavoro e sono finite in strada per via della crisi economica: dai 73 casi di due anni fa si passa ai 178 del 2009. “Sempre più italiani perdono il lavoro, non riescono a pagare le bollette e finiscono in strada – afferma Antonio Mumolo, presidente dell’associazione –: questo è un dramma per tutti, ma ancora maggiore per chi ha figli e vede andare in pezzi la propria famiglia”. Non a caso gli italiani che si rivolgono ad Avvocato di strada passano dal 26% al 32%, cioè da 395 del 2008 a 633 del 2009. Diminuisce, invece, il numero dei cittadini extracomunitari che, passando dal 70% al 62%, continuano comunque a rappresentare la maggioranza.
Rispetto al 2008 aumenta in maniera notevole il numero di pratiche aperte in tutta Italia, che passano 1.518 a 2.072. Fra le tipologie, le pratiche che registrano una crescita più alta sono quelle legate agli sfratti, che passano da 63 casi nel 2008 a 118 nel 2009. Raddoppiano anche le pratiche legate al permesso di soggiorno, foglio di via e decreti di espulsione: 258 casi nel 2008, 502 nel 2009. “Dal nostro punto di osservazione – continua Mumolo – vediamo che la nuova norma relativa al reato di clandestinità produce effetti inumani come l’impossibilità di sposarsi o di registrare all’anagrafe i propri figli ed induce gli stranieri non in regola a non recarsi negli uffici pubblici nemmeno per curarsi o denunciare reati contro la propria persona”.
Avvocato di strada, nata nel 2000 a Bologna come costola dell’associazione Amici di Piazza Grande, oggi ha sportelli in 19 città italiane, da Trieste a Taranto, da Bolzano a Napoli. “L’esperienza – spiegano dall’associazione – nasce dalla necessità di poter garantire un apporto giuridico qualificato ai cittadini privati dei loro diritti fondamentali”. La tutela legale viene prestata negli sportelli cittadini, organizzati come veri e propri studi legali per l’accoglienza, la consulenza l’apertura delle pratiche. Alle attività di consulenza e assistenza partecipano avvocati che prestano gratuitamente il loro lavoro.
Fonti: Redattore sociale (23 marzo 2010) – Il resto del Carlino (ed. di Ancona – 6 aprile 2010)
ROMA – Chi finisce in strada a causa delle difficoltà economiche rappresenta ormai una condizione non più rara. Chi perde il lavoro, chi non riesce ad arrivare alla fine del mese e non può neppure a pagare le bollette. Una realtà preoccupante, fotografata dall’associazione Avvocato di Strada Onlus che assiste gratuitamente i senza tetto alle prese con problemi legali.
Ad Ancona il servizio è attivo dal 2006, guidato dall’avvocato Daniele Valeri, e fa parte dell’associazione servizio di strada Onlus che si occupa del recupero dei poveri della città. L’ultimo rapporto dell’associazione dei principi del Foro in difesa di chi finisce per strada, parla di un raddoppiamento nei casi di licenziamenti e sfratti. Dati che arrivano direttamente dagli sportelli di assistenza sparsi su tutto lo Stivale, che evidenziano come nel 2009, rispetto all’anno precedente c’è stato un notevole aumento delle pratiche aperte in tutta Italia e una crescita di specifiche problematiche dovute a fattori differenti. “Abbiamo sempre più casi di persone italiane – fa notare il presidente dell’Associazione Antonio Mumolo – che perdono il lavoro, non riescono a pagare le bollette e finiscono in strada: questo è un dramma per tutti, ma ancora maggiore per chi ha figli, e vede andare in pezzi la propria famiglia”. “Dal nostro punto di osservazione – prosegue l’avvocato Mumolo – vediamo che la nuova norma relativa al reato di clandestinità produce effetti inumani come l’impossibilità di sposarsi o di registrare all’anagrafe i propri figli ed induce gli stranieri irregolari a non recarsi negli uffici pubblici nemmeno per curarsi o denunciare reati contro la propria persona”.
La crisi colpisce gli italiani. Lo dicono i dati del rapporto 2009 di Avvocato di strada, l’associazione che presta assistenza legale gratuita a senza casa e persone in difficoltà. Aumentano gli sfratti, cresce il numero degli italiani che perdono casa e lavoro, e raddoppiano anche i casi di fogli di via ed espulsioni per gli stranieri. Il dato più significativo è l’aumento dei casi di persone italiane che hanno perso il lavoro e sono finite in strada per via della crisi economica: dai 73 casi di due anni fa si passa ai 178 del 2009. “Sempre più italiani perdono il lavoro, non riescono a pagare le bollette e finiscono in strada – afferma Antonio Mumolo, presidente dell’associazione –: questo è un dramma per tutti, ma ancora maggiore per chi ha figli e vede andare in pezzi la propria famiglia”. Non a caso gli italiani che si rivolgono ad Avvocato di strada passano dal 26% al 32%, cioè da 395 del 2008 a 633 del 2009. Diminuisce, invece, il numero dei cittadini extracomunitari che, passando dal 70% al 62%, continuano comunque a rappresentare la maggioranza.
Rispetto al 2008 aumenta in maniera notevole il numero di pratiche aperte in tutta Italia, che passano 1.518 a 2.072. Fra le tipologie, le pratiche che registrano una crescita più alta sono quelle legate agli sfratti, che passano da 63 casi nel 2008 a 118 nel 2009. Raddoppiano anche le pratiche legate al permesso di soggiorno, foglio di via e decreti di espulsione: 258 casi nel 2008, 502 nel 2009. “Dal nostro punto di osservazione – continua Mumolo – vediamo che la nuova norma relativa al reato di clandestinità produce effetti inumani come l’impossibilità di sposarsi o di registrare all’anagrafe i propri figli ed induce gli stranieri non in regola a non recarsi negli uffici pubblici nemmeno per curarsi o denunciare reati contro la propria persona”.
Avvocato di strada, nata nel 2000 a Bologna come costola dell’associazione Amici di Piazza Grande, oggi ha sportelli in 19 città italiane, da Trieste a Taranto, da Bolzano a Napoli. “L’esperienza – spiegano dall’associazione – nasce dalla necessità di poter garantire un apporto giuridico qualificato ai cittadini privati dei loro diritti fondamentali”. La tutela legale viene prestata negli sportelli cittadini, organizzati come veri e propri studi legali per l’accoglienza, la consulenza l’apertura delle pratiche. Alle attività di consulenza e assistenza partecipano avvocati che prestano gratuitamente il loro lavoro.
Fonti: Redattore sociale (23 marzo 2010) – Il resto del Carlino (ed. di Ancona – 6 aprile 2010)